Passai in questa piazza giorni prima e sentii urla di gioia e speranza senza capire il perché. Quella sera non giocava l’Italia. Quando capii di cosa si trattava volli ritornare.
In quel luogo si era incontrato un popolo fatto di generazioni e storie diverse, di persone unite dallo stesso destino dell’aver do-vuto lasciare la loro terra forse per sempre.
Mi ha colpito vedere i nonni, i papà i figli e i nipoti tutti accomunati dal desiderio di ritrovare le loro origini. Era all’aperto, era in una piazza che quella sera era diventata la loro piazza...
Non credo ci fosse solo la leggerezza di una partita di pallone. Negli sguardi c’era il ricordo dei più anziani, la delusione degli adulti per un mondo che si era rivelato a loro vietato, la fantasia dei più piccoli di una terra mai vissuta.
Sono rimasto a guardare gli occhi di ognuno di loro, la passione, la gioia.
Così è stato quella sera. Così era l’Italia di quando ero bambino.